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fini è la fine?

9 settembre 2010
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nutro nei confronti di gianfranco fini un tale senso di fastidio che quasi non riesco a dormire. e non già perché io creda che all’ italia non serva una destra normale né che il berlusconismo non abbia bisogno di un argine. ma che gianfranco fini venga salutato dal popolo di sinistra come il libertador o che le sorti della vita politica nazionale sembrino dipendere dalle interviste e dai discorsi di quello che viene salutato come un novello statista, ebbene questo mi fa soffrire profondamente. e mi disvela sempre più l’abisso in cui siamo caduti.

chi nella vita non cambia mai idea è uno sciocco; chi la cambia troppo è quantomeno un furbastro. gianfranco fini è approdato alla guida del msi perché sapeva obbedire e perché sapeva come eliminare il dissenso interno; gianfranco fini significa un’an a guida plebiscitaria, quella dei congressi mai convocati, del soffocamento di ogni dissenso; gianfranco fini è quello dei maestri omosessuali e del fascismo male radicale; gianfranco fini è quello che per 16 anni si è accompagnato al cavaliere; gianfranco fini è quello del patriottismo più frusto, dello statalismo meridionalista, della legge bossi-fini. gianfranco fini è daniela di sotto e elisabetta tulliani.

non mi fido di gianfranco fini.

8 commenti leave one →
  1. 9 settembre 2010 01:34

    Per tacere di come scelga le cravatte. E dire che prendere ispirazione da quel gioioso fascistello di Edoardo VIII sarebbe così semplice e funzionale.

    • 9 settembre 2010 08:14

      se è per quello, ha sempre anche degli orrendi braccialettini argento o oro.

      • 9 settembre 2010 08:31

        Non lo sapevo. Non guardo abbastanza la tv, lo dico sempre. E per me è anche quello. Se l’abito non fa il monaco, le scelte estetiche raccontano del senso della vita che si possiede. IMHO.

  2. wildestwoman permalink
    9 settembre 2010 04:55

    qualsiasi cosa pur di disfarci di B.
    si divorano tra di loro, no?
    fini dice quel che noi (sinistra, se ha un senso, la base della sinistra…) diciamo dal primo giorno, da montanelli e travaglio in poi…
    non si è svegliato ora, è un calcolatore
    ma lo spettacolo di un paese e di una classe politica in sfacelo, non edificante, ha l’unico vantaggio della prospettiva di un cambiamento radicale in corso
    a governarlo…chi c’è?
    forse napolitano…
    (paura…)
    p.s. guarda l’ora in cui ho postato…sono giustificata per la mancanza di lucidità, eventualmente? 🙂

    • 9 settembre 2010 08:24

      esattamente wild, si va avanti secondo la logica “i nemici dei miei nemici sono miei amici”.
      son convinto che in fase di analisi bisognerebbe tener separata la morale dalla politica (non che la politica non necessiti di una sua etica); che fini abbia detto tutto e il contrario di tutto, e che il tutto corrisponda al nulla, sono i fatti a dirlo, una storia trentennale nell’agone politico nazionale. che la riscossa italiana possa provenire da g. fini, mi sembra più che improbabile. e, come scriveva ieri luca ricolfi sulla “stampa”, quella del partito liberale di massa è una panzana: se va bene, è un partito che può prendere il 10% dei voti, ma la storia della repubblica ha dimostrato che la maggioranza degli italiani non ha mai voluto una forza autenticamente liberale.

    • 9 settembre 2010 08:30

      Con rispetto per te e per il padrone di casa, cui dichiaro la totale assenza di vis polemica, la tua tesi dimostra che a) la sinistra – o quel che ne rimane a occupare scranni in Parlamento – è totalmente priva di Weltanschauung e ha fatto proprie idee e linguaggi della peggior destra – Montanelli e Travaglio, buon Dio, per tacere di Grillo, delle sue ‘disinfestazioni’, della ‘pulizia’ nelle Camere che tanto ricorda il bivacco di un giovane Benito – e b) si è persa nel rassicurante pensiero che una volta andato in pensione il Cav. tutto torni ad una imprecisata età dell’oro, mentre si continua a ignorare l’evoluzione del mondo, delle relazioni internazionali e – vero argomento centrale di quest’era – dei rapporti sempre più sbilanciati fra interessi finanziari e industriali internazionalizzati e organizzazioni statali.
      Poveri noi, tutti, se va via il Cav., se rimane, se vince una Santa Alleanza o se vince sempre lui.

      • 9 settembre 2010 08:48

        caro sejo, immagino il messaggio sopra fosse una replica a wildwestwoman.

        da parte mia, sono da tempo convinto che berlusconi sia l’effetto e non la causa, come si sente ripetere da ormai tre lustri. un effetto pernicioso, certo, ma nulla più che la drammatica manifestazione di una situazione ben più grave. per sostituire berlusconi rilanciando autenticamente l’italia occorre individuare quelle cause; e occorre una visione di futuro, occorrono delle idee, occorre un programma. ma per ora sentiamo solo discutere di alleanze con montezemolo o con ferrero, di ulivi nuovi o centenari.

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